Il saturimetro, conosciuto anche con i termini di pulsossimetro o in certi casi ossimetro, è un dispositivo molto importante a livello infermieristico che consente di misurare il livello di ossigenazione del nostro sangue, o per meglio dire utilizzando termini tecnici, il suo livello di saturazione. Sono molti i fattori e i processi corporei che derivano da questi dati, come d’esempio la frequenza cardiaca E la successiva determinazione del livello delle pulsazioni cardiache del nostro corpo e la successiva determinazione del livello delle pulsazioni cardiache del nostro corpo. Per andare più nello specifico però, quando si parla di saturazione sanguigna si fa sempre riferimento alla quantità di emoglobina, per l’appunto satura, presente in quel preciso momento nel nostro sangue.
Quando si acquista un pulsossimetro da tenere in casa sono molti i vantaggi a disposizione come la facilità di utilizzo, la comodità relative alle piccole dimensioni dello strumento che consente di trasportarlo ovunque si voglia, soprattutto nel caso degli sportivi che amano mantenersi aggiornati delle proprie condizioni corporee durante l’allenamento.
I costi di questi prodotti non sono elevati e comportano spese accessibili senza spendere grosse cifre. Ovviamente il tutto dipende dal tipo di prodotto che si ha intenzione di acquistare e la tecnologia di cui dispone. Se prendiamo in considerazione il prezzo del prodotto standard, quindi del saturimetro da dito, possiamo tranquillamente dire che si può acquistare ad un costo intorno ai 30 euro poco più o poco meno.
Struttura e composizione
Come già detto il saturimetro è uno strumento di piccole dimensioni, composto sostanzialmente da tre parti. Il fulcro, dunque la componente principale, è costituito dalla sonda, una parte che ha la forma di una piccola pinza, la quale ha il compito di effettuare le rilevazioni necessarie per le misurazioni. Abbiamo fatto il termine di pinza perché, a livello di utilizzo, la sonda è composta da due estremità che fungono da “molletta” dentro la quale bisogna inserire il dito per procedere con la misurazione. I dati vengono rilevati grazie alla presenza di specifici sensori, i quali a loro volta tendono a generare dei raggi luminosi necessari alla percezione del livello di saturazione del nostro sangue.
Infine l’ultima componente principale del saturimetro è il piccolo monitor del dispositivo, che consente di visualizzare i dati delle misurazioni effettuate. Nei dispositivi più sofisticati è presente un piccolo sistema di memoria che consente, se si usa lo strumento regolarmente, di mettere a confronto i dati relativi a tutte le misurazioni effettuate.
Utilizzo, a cosa serve il pulsossimetro
Nel paragrafo introduttivo abbiamo parlato della necessità del saturimetro per misurare il livello di ossigenazione del sangue. Ma in cosa influisce la saturazione sanguigna? Essa si riflette sulle capacità respiratorie dell’individuo, uno dei fattori più importanti da monitorare e tenere sempre aggiornati. Quando l’afflusso di sangue è minore rispetto alla normalità, si hanno delle conseguenza sulla respirazione in quanto non arriva sufficiente ossigeno ai polmoni, più o meno quello che si verifica negli individui affetti da asma quando sono soggetti a degli attacchi asmatici.
Il saturimetro dunque necessario per monitorare la propria salute e la propria condizione respiratoria, immobile poter prevenire certe malattie e patologie. Non a caso si tratta di uno strumento molto utilizzato dagli infermieri soprattutto in questo periodo legato alla pandemia del coronavirus, un virus che attacca le capacità respiratorie di che è affetto. Viene utilizzato questo strumento soprattutto nei soggetti fumatori, o comunque coloro che soffrono di polmonite, persone esposte facilmente all’inquinamento ambientale ecc… in modo tale da mantenere molto frequentemente sotto controllo i parametri relativi a questi aspetti.
Detto ciò bisogna procedere inserendo il dito all’interno della sonda per poi procedere premendo il piccolo pulsante posto vicino al monitor nella parte frontale del dispositivo. Il procedimento richiede pochi secondi e se si vuole ottenere una misurazione con dei dati certi, è bene non soffermarsi solo sulla prima ma bensì farne almeno due in modo da essere sicuri dei numeri che si ha di fronte.
Numeri e valori, quando allarmarsi e quando sono normali
Ovviamente bisogna essere in grado di saper distinguere i valori dei dati che si leggono. Ci sono dati che implicano di allarmarsi e di conseguenza rivolgersi al proprio medico di base, e altri che invece consentono di stare assolutamente tranquilli.
Nella norma i valori relativi alla saturazione di ossigeno presente nel nostro sangue sono superiori al 95% ma non oltre il 100%. Quando si verificano dei numeri pari e superiori al 100 si ha a che fare con un caso di iperventilazione, al contrario invece con la presenza di un dato inferiore al 95 vi è una carenza di ossigeno e pertanto bisogna rivolgersi a qualche specialista. Quest’ultimo caso si verifica spesso in condizioni post-operazione chirurgica o in presenza di specifiche malattie. In entrambi i casi n on considerati normali, è bene non allarmarsi disperatamente ma semplicemente rivolgersi con tutte le accortezze necessarie a chi è di dovere.
In ogni caso è anche consigliato comprare i dispositivi che consentono di mantenere ogni volta i dati relativi alle misurazioni effettuate, senza eliminarli automaticamente. Si tratta di un piccolo optional presente nella maggior parte dei saturimetri di realizzazione recente, ma che può rivelarsi molto utile con il passare del tempo.