Il saturimetro è un apparecchio sanitario molto utilizzato e conosciuto da tutti, soprattutto in questi ultimi anni. Viene chiamato più comunemente pulsossimetro. Questo strumento risulta essere molto importante per poter avere in costante monitoraggio le rilevazioni. Come già sapremo, il saturimetro deve essere utilizzato per controllare i livelli di saturazione di ossigeno nel sangue, alcuni possono monitorare anche la frequenza cardiaca, bpm, ma anche il sonno. Con il termine saturazione intendiamo la quantità di emoglobina che si lega all’ossigeno, che dunque si contrappone alle particelle non legate.
Ma cosa si può fare con il saturimetro?
Con il saturimetro potremo permetterci di fare un esame non invasivo e soprattutto indolore, che non dovrà essere fatto obbligatoriamente in sede ospedaliera, ma ognuno può farlo tranquillamente a casa. Da quando è stato inventato fino ad arrivare ai giorni nostri, il saturimetro ha visto una lenta ma continua evoluzione che è arrivata alla forma e al modus operandi che se ne fa oggi. Una delle sue caratteristiche che ci aiuteranno a scegliere il saturimetro giusto per il nostro utilizzo è la memoria.
Che cosa è la memoria di un saturimetro?
La memoria è una funzione che si rivela essenziale, soprattutto per chi deve tenere costantemente sotto controllo questo valore per la presenza di patologie cardiache o polmonari. Vediamo nello specifico di cosa stiamo parlando. Prima di parlare della memoria del saturimetro, dovremo sicuramente capire come funziona e si utilizza. Come abbiamo accennato poco sopra, il saturimetro è un apparecchio che serve per rilevare il livello di saturazione dell’ossigeno nel sangue. Tale rilevazione viene fatta grazie a dei fasci di luce emessi dal dispositivo, che passano attraverso la falange del dito per andare a impattare contro la base opposta di una pinza che avremo posizionato sul nostro polpastrello. Dopodiché, un apposito schermo che viene posizionato sulla parte superiore dell’apparecchio ci mostrerà i valori rilevati.
A cosa serve il saturimetro?
Per essere più specifici, possiamo dire che il saturimetro indica il livello di ossigeno nel sangue, dunque è un ottimo apparecchio per valutare la funzionalità respiratoria, che è uno dei segni vitali, insieme alla temperatura corporea e alla frequenza cardiaca. In particolari casi, tale apparecchio viene utilizzato per un monitoraggio costante. Questo succede solo se ci sono dei soggetti che sono affetti da malattie delle vie respiratorie, ma anche per chi soffre di apnee notturne, nei fumatori e a chi per lavoro è sempre esposto ad inquinamento ambientale.
Valori di riferimento
Quando vengono rilevati i valori, dovremo sapere quale sia la media giusta per essere in salute, ci basti sapere che se sono compresi tra il 96% e il 100% allora siamo in salute. In caso di valori al di sotto del 95% iniziano i primi problemi, fino al 92% ci potranno essere dei casi di ipossia. Mentre, se scendiamo sotto al 90% avremo una insufficienza respiratoria, dunque dovremo chiamare subito i soccorsi per farci dare ossigeno.
Memoria del saturimetro e come funziona
L’utilizzo del saturimetro è davvero semplice, visto che basta appoggiare il dito all’interno dell’apposita entrata ed azionare l’apparecchio con un tasto. Di solito, quando si fanno le rilevazioni, esse risultano essere molto accurate ma possono esserci circostanze che potrebbero far interferire con il funzionamento del pulsossimetro. Questo fa riferimento particolarmente alle donne, nel caso della presenza dello smalto sulle dita, perché in tal caso non si riuscirà ad avere una lettura. Altri problemi possono essere mani fredde, problemi di microcircolazione alle mani, vasocostrizione. Dunque, la memoria è molto importante per avere una sorta di grafico dell’andamento della nostra ossigenazione, in alcuni casi è possibile mettere in memoria i dati di più utenti, ma questo solo nei modelli più moderni o avanzati, che hanno un costo maggiore.
Utilizzo del saturimetro
Come abbiamo detto, oltre che in ospedale e nelle ambulanze per un controllo preliminare, spesso il saturimetro viene consigliato dal nostro medico per tenerlo in caso, come abbiamo detto soprattutto per tutti coloro che hanno patologie croniche che riguardano il cuore, i bronchi e soprattutto i polmoni. Appunto è importante tenerne traccia, così diventa importantissima la memoria del saturimetro, di cui parleremo adesso più nel dettaglio.
Memoria, USB e Bluetooth
Infine, dobbiamo fare presente che gli apparecchi moderni possono conservare le misurazione pregresse. Alcuni arrivano anche ad avere in memoria le misurazioni delle 72 ore precedenti alla prima rilevazione. Quello che forse non viene mai tenuto presente, è che ci sono apparecchi con tecnologia Bluetooth oppure che attraverso il cavo USB possono essere collegati al pc. I saturimetri che presentano il bluetooth possono essere collegati a ogni tipologia di apparecchio, che sia smartphone o tablet fa poca differenza. In tale maniera i dati possono essere facilmente salvati su alcune cartelle e se ne può tenere costantemente traccia. Sicuramente è la soluzione migliore per chi ha bisogno di osservare la saturazione in maniera giornaliera. Inoltre, per concludere, si può dire che gli apparecchi che possono fare questo sono quelli di fascia superiori.